Microbiota: trait d'union rete globale "acqua - terra - esseri viventi"

Un ruolo fondamentale nella fisiopatologia dell’essere umano è svolto dal Microbiota (ecosistema interno di microrganismi saprofiti eubiotici).

“Nella seconda metà del secolo scorso è stata scoperta la presenza dei microbi, fino ad allora ignorati. Siccome si era notata la loro presenza in tutti gli ammalati con infezione - infiammazione tissutale affetti da febbre, si è confusa la loro presenza con la responsabilità patogenetica” (G. Enderlein et al.). L’equivoco ancora persiste: i microbi saprofiti (funghi, batteri e virus) sono ritenuti spesso la causa delle malattie. Secondo la medicina biologica, al contrario, i microbi fanno parte del nostro sistema ontogenetico e PNEI: “lavorano nelle fasi di riparazione delle malattie, (in concerto con il sistema PNEI) eliminando tessuti in disfacimento infiammatorio o in eccesso, detriti cellulari e tossine (fase vagotonica), inoltre concorrono alla “riparazione - ricostruzione dei tessuti, attivandosi nel momento della risoluzione della noxa patogena conflittuale, dopodiché ritornano inattivi, comportandosi come preziosi alleati agli ordini del nostro cervello” (A. Beschamp, G. Enderlein, R. G. Hamer).

Ogni specie microbica simbiotica (corpi colloidali, microzimi) può trasformarsi in varie altre forme e stadi di sviluppo vitale simili, in base all’ambiente (in particolare il ph) e alle esigenze dell’organismo (concetto di pleomorfismo di Enderlein). Il MICROBIOTA rappresenta la “struttura di base vitale ancestrale” e il “trait d’union” di tutta la materia inorganica, organica vegetale e animale. I microrganismi saprofiti, convivono e sono presenti, da sempre, nei tessuti di tutti gli esseri viventi, potendosi trasformare dagli stadi inferiori ultramicroscopici (corpi colloidali) a quelli superiori più complessi (funghi, batteri, virus, mitocondri, citoscheletro), secondo le caratteristiche ed esigenze ecoambientali dell’”ospite - terreno”.

Danno la vita (metabolismo, riparazione, guarigione) o la morte (apoptosi di un organismo non più utile e coerente all’organismo tutto ambiente. Queste considerazioni dovrebbero farci riflettere molto sull’uso incongruo di molte terapie soppressive, in particolare sull’abuso degli anti – biotici.

Dr. Giovanni Alvino
 

Bibliografia essenziale
  1. A. Einstein . Il significato della relatività .Newton Compton. 1971. 2 ed.
  2. S. C. F. Hahnemann. Organon dell’arte di guarire. Red Edizioni. 2006.
  3. R.G. Hamer. Testamento per una nuova medicina germanica. Amici di Dirk. N.E. 2008.
  4. Spaggiari “Medicina Quantistica”
  5. F. Capra. “Il Tao della fisica”. Adelphi. 1975.
  6. P. Bellavite. La complessità in medicina. Tecniche nuove. 2009.
  7. B. Lipton. Biologia delle credenze. Macro Edizioni. 2007.
  8. G. Enderlein. Bakterien – Cyclogenie. Ed. W. De Gruyter.
  9. A. Beschamp. La theorie du Microzyma e la systeme microbien. Ed. Nabu Press
07/04/2017

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