Dispensa Quinta Corso MET è SUI
IL "TAO del SIMILLIMUM". Appunti di omeopatia classica
Curarsi in modo naturale e biologico è un diritto di tutti gli esseri viventi: umani, animali e vegetali.
Il Rimedio Omeopatico Unitario Simillimum (ROUS) rappresenta una cura rispettosa della fisiologia per il vero benessere. Non sopprime i sintomi ma stimola la “Vix Medicatrix Naturae”, la forza guaritrice della natura innata in ogni essere vivente per ristabilire la libera circolazione nell’essere umano dell’energia e il benessere mentecorpo nella ritrovata armonia con l’ambiente.
I principi di base del metodo terapeutico omeopatico sono:
- La sperimentazione sull'uomo sano delle sostanze che saranno usate come
- La scelta e la somministrazione dei rimedi sperimentati in accordo con la legge di similitudine.
- La somministrazione di un rimedio unico.
- La dose minima.
- Legge di guarigione di Hering: la guarigione avviene dall’alto in basso, dall’interno all’esterno (dagli organi piu` importanti a quelli meno importanti) e nell’ordine inverso di apparizione dei sintomi (vedere il “ferro del mestiere” le fasi simpaticotoniche e vagotoniche dell’autoguarigione).
Omeopatia: medicina olistica
Non è più ammissibile e concepibile continuare a curarsi sopprimendo i tanti sintomi che possono aversi e favorire il depositarsi nel corpo delle tossine psico fisiche favorendo l’instaurarsi delle patologie croniche degenerative.
Bisogna curare la “Volontà”, l’amministratore centrale, il “direttore dell’orchestra”. Il Rimedio Omeopatico Unitario Simillimum (ROUS) è una sostanza energetica che stimola e cura il “direttore dell’orchestra”, il sistema PNEI e indirettamente tutti i sintomi e le malattie.
Il ROUS non cura soltanto un sintomo o una singola patologia particolare ma stimola energeticamente la Forza Vitale (dynamis), il sistema PNEI - Microbiota. Il meccanismo atavico dell’autoregolamentazione e dell’autoguarigione dell’essere umano viene rivitalizzato in tutta la sua globalità e ogni cellula, tessuto od organo ne trae enormi benefici.
“Nello stato di salute, la Forza Vitale (Autocratica) che anima come dynamis il corpo materiale (organismo) governa con potere illimitato e conserva tutte le parti dell’organismo in ammirevole ed armoniosa coordinazione vitale, sia rispetto alle sensazioni che alle funzioni, di modo che quello spirito dotato di ragione che risiede in noi possa usare liberamente questo strumento vivo e sano per i più alti fini della nostra esistenza” (C.F.S. Hahnemann).
Il ROUS non è una sostanza ponderale chimica o fitofarmacologica ma “acqua informata energetica” (o granuli) e possiede potenti o potentissime vibrazioni energetiche in poche gocce o granuli.
Il ROUS non agisce mediante un’azione farmacodinamica come tradizionalmente intesa dalla biologia chimica ma con le sue vibrazioni atomiche elettromagnetiche e solo se trova una risonanza (similitudine) con le vibrazioni cellulari dell’organismo ospite.
“Il medico è come un capitano di vascello (guida per il paziente). Il vascello possiede la forza necessaria a navigare, ma è incapace di scegliere da solo la via da seguire durante l’infuriare della tempesta (malattia). Spetta al capitano (medico) saperlo dirigere in porto, tramite la sua abilità nell´arte della navigazione (guarigione)” .
(J. T. Kent)
L’obiettivo del ROUS non è mirato alla cura - soppressione di un sintomo, di una malattia o di un organo, ma a ristabilire l’armonia vibrazionale tra tutti gli atomi, molecole, cellule, tessuti e organi di un essere umano, per favorire l’armonia nelle relazioni “mente corpo spirito” nel suo Sè e nel suo rapporto col Tutto Ambiente, inteso come dinamica relazionale.
ROUS e Meditazione Energetica Trascendentale
L’associazione terapeutica tra l’energia vibrazionale del ROUS e la pratica costante della MET, permette al paziente di “riaprire gli occhi”, riconsiderare la propria esistenza, aprire le porte dell’inconscio per far emergere, capire e rielaborare il proprio conflitto esistenziale, le frustrazioni e le delusioni che avvelenano il suo mentecorpo.
Il ROUS rappresenta la “cura”, l’ideale e straordinario strumento terapeutico olistico per ogni patologia, allorché, però, si riesca a individuare la sua “similitudine”, la sua ”somiglianza” cioè con “quel” paziente e in “quel momento”…
Ogni rimedio omeopatico ha una sua “personalità”, un insieme di sintomi, soprattutto mentali ed emozionali studiati mediante la sua somministrazione in dosi quasi ponderali in persone sane che si sono prestati a “sperimentarne” gli effetti.
C.S.F. Hahnemann
La sperimentazione omeopatica o “proving”
Il “proving” è la sperimentazione pura del farmaco omeopatico sull’uomo sano, svolta con metodo “induttivo” e “dal concreto all’astratto”, non allo scopo non di dimostrarne l’efficacia ma piuttosto per ottenerne il quadro generale dei sintomi propri del rimedio stesso. Contrariamente alla sperimentazione allopatica, quella omeopatica considera anche sintomi qualitativi e non solo oggettivi/quantitativi. Le regole del proving sono chiare e precise: dura circa un mese, viene eseguito in “doppio cieco” o in “triplo cieco”, spesso con la presenza di placebo, su gruppi di volontari sani. Essi devono trovarsi in stato di relativo equilibrio, senza assumere farmaci o altri rimedi omeopatici: alcuni vanno ad assumere il “verum”, ossia la sostanza da studiare (di origine vegetale, minerale o animale), opportunamente dinamizzato, ed altri – senza saperlo – assumono il placebo. Nessuno conosce ciò che si assume, se non il “direttore” del proving.
Oltre al direttore, ci sono generalmente altre figure che partecipano alla sperimentazione, detti “supervisori” (i quali monitorano l’andamento dei sintomi di uno o più sperimentatori volontari) e “coordinatore” (il quale per l’appunto coordina il lavoro dei supervisori e ne rende conto al direttore). La raccolta dei sintomi relativi al cambiamento dello stato mentale, emozionale e fisico è effettuata per mezzo di appositi diari tenuti dai volontari o provers: ciò permette di “scrivere la materia medica omeopatica” del rimedio sperimentato, oppure di ampliarla o di riconfermarla” ……. Il medicinale omeopatico studiato con il proving è in grado di curare il ritratto dei sintomi presenti nel singolo malato quando emergono spontaneamente in una condizione di patologia:
in pratica, ogni malattia viene curata con rimedi capaci di riprodurne gli stessi sintomi caratteristici nell'individuo sano”
Come diceva Hahnemann con l’espressione “similia similibus curentur (“i simili sono curati dai simili”), il rimedio omeopatico studiato con il proving è in grado di curare il ritratto dei sintomi presenti nel singolo malato quando emergono spontaneamente in una condizione di patologia: in pratica, ogni malattia viene curata con rimedi capaci di riprodurne i sintomi caratteristici nell’individuo sano. Nel decennio dal 1812 al 1822 Hahnemann e i suoi allievi dell’”Associazione dei Prover” di Lipsia sperimentarono su se stessi fino a quaranta rimedi ciascuno, costruendo così l’Omeopatia e la sua prima “Materia Medica“; altri, dopo di loro, hanno sperimentato con successo altri rimedi, come ad esempio l’appassionato dottor Hering.
A cura della FIAMO (Federazioni Italiana Associazione Medici Omeopati)
Il simile cura il simile
La similitudine con il rimedio omeopatico si può scoprire dall’analisi incondizionata, con mente libera da pregiudizi e protocolli (come purtroppo sono seguiti e insegnati dalla scuola allopatica) dell’insieme dei sintomi del paziente: psichici, emozionali, generali, organici e particolari - strani.
Il ROUS aiuta, accompagna, non si sostituisce al paziente nel suo sforzo dinamico per far emergere il suo conflitto esistenziale, le sue paure, frustrazioni, false percezioni, pregiudizi ereditari, paure inculcate dalla FBM, per rielaborarle e ristabilire coscientemente e consapevolmente il proprio equilibrio benessere “mentecorpo ambiente”.
La medicina è e deve ritornare ad essere “arte” che “guarisce” e non “cura” semplicemente dei sintomi.
Il processo di guarigione omeopatico “bio logico” si accompagna contemporaneamente a una crescita in consapevolezza spirituale: la persona inizia a imparare ad auto osservarti, conoscersi intimamente e scoprire il significato del proprio disequilibrio, ponendosi come attento osservatore attivo della propria salute e non più passivo esecutore di protocolli diagnostici e terapeutici.
La Medicina Omeopatica non cura semplicemente un sintomo - malattia (vago concetto astratto) : fa molto di più ! Cura la persona che soffre nella sua TOTALE, particolare, univoca sofferenza, aiuta a far emergere tutte le sue angosce, frustrazioni e a rielaborare il suo conflitto esistenziale, radice di tutte le sue sofferenze attuali. Tuttavia è indispensabile una leale e rispettosa alleanza “medico - paziente”.
Solo se la paziente saprà aprirsi sinceramente, lealmente e raccontare le sue angosce, dubbi, paure, offese subite e scheletri nascosti… potrà mettere in condizione il medico omeopata a individuare il giusto rimedio per lei. In tal modo, ogni guarigione diventa possibile…
La sofferenza interiore della mente – coscienza deve trovare una “soluzione” per non perdere il contatto con la realtà, per non “impazzire”: ecco che il “corpo” viene in suo aiuto, prendendosi in carico i suoi conflitti per cercare di elaborarli e superarli. Guai se il corpo non potesse più “fare” malattie… s’andrebbero tutti in manicomio!
I sintomi rappresentano le “valvole di sfogo” per eliminare tossine psico - fisiche e simboli, preziose tracce per indicare le vere sofferenze dell’anima in pena.
«Quando si tratta di effettuare una guarigione, il medico deve servirsi di tutti i mezzi possibili a sua disposizione in modo da poter determinare, nelle malattie acute, la causa occasionale più probabile ; nelle malattie croniche, le fasi evolutive più significative. Potrà così scoprirne l’origine, la causa profonda, fondamentale, che il più delle volte è un miasma cronico (conflitto esistenziale e transgenerazinale) . Nel far questo, bisognerà tener conto: della costituzione fisica del malato, soprattutto nelle affezioni croniche, del suo carattere morale e intellettuale, delle sue attività, del suo tipo di vita, delle sue abitudini, della sua situazione sociale, dei suoi rapporti con i familiari, della sua età, della sua vita sessuale, ecc.
C.S.F. Hahnemann
“Più voliamo in alto, più piccoli sembriamo a chi non sa volare!”
Friedrich Nietzsche
La “malattia” rappresenta un momento di trasformazione, evolutivo necessario, di “caos”: “conditio sine qua non” di riprogrammazione uomo – ambiente continua, per permettere all’essere umano “sistema biocibernetico aperto”, di trovare nuove migliori soluzioni possibili di adattamento, di acquisire nuove “informazioni” per permettergli di evolvere dal suo stato d’inferiorità autistico , verso quello superiore altruistico (T. P. Paschero) per perseguire gli “ alti fini dell’esistenza” (C.S.F. Hahnemann)
Ogni essere umano è un “unicum irripetibile” ( E = MC2) nella storia dell’Universo, una “goccia microcosmica che si fonde nel mare macrocosmico, che a sua volta si fonde in esso” (aforisma MTC), tentativo evolutivo della Natura – Tutto (E, coerenza, evoluzione, Qi, forza vitale universale), per una ulteriore complessità – armonia del “viaggio” (C2, dynamis) verso l’Evoluzione, una “piccola e debole ma preziosissima vita” (M – materia), espressione di miliardi di tentativi, rimaneggiamenti, ricomposizioni epigenetiche in cerca della strutturazione posturale migliore possibile da offrire all’ambiente per adeguarvisi e spingerlo ad adeguarsi, a sua volta, per le sue esigenze (antropizzazione).
Ogni individuo è un UNICUM irripetibile, espressione di “miliardi” di variabili bio – fisico – chimiche personali e ambientali: di conseguenza la sua malattia è singolare ed unica, poiché espressa e vissuta da “quel” corpo, in “quel” momento, in una singolarità altrettanto straordinaria e irripetibile, talvolta, anche per lui stesso, nello scorrere del tempo!
EMPATIA E VISITA OMEOPATICA
L'empatia è il cuore del processo di comunicazione nella visita omeopatica (olistica per natura), una risonanza che si stabilisce tra le menti, le anime e i cervelli attraverso i "neuroni-specchio“: osservando altre persone nel medesimo stato emozionale si attivano le corrispondenti aree cerebrali dello schema corporeo – personalità costituzionale, attivandosi circuiti vibrazionali di interazione - compenetrazione.
EMPATIA del medico verso la paziente e viceversa …
La “diagnosi” che deve fare il medico omeopata DIPENDE MOLTISSIMO dalla CAPACITÀ DELLA PAZIENTE ad APRIRE IL SUO CUORE - INCONSCIO e saper “CONFIDARE” i suoi “segreti” … delusioni, lutti interiori, sentimenti segreti, di “colorare” eventi, paure, contrasti, vecchi o recenti, vicissitudini, bocconi amari costretti ad ingoiare in famigli, nel lavoro…
Se offriamo una falsa “maschera” dettata da orgoglio, paura di essere giudicata, nascondiamo le nostre vere sofferenze … il medico omeopata difficilmente potrà prescrivere un ROUS giusto e aiutarci verso il cammino dell’AUTOGUARIGIONE.
Ricordiamoci che è sempre la “MENTE - VOLONTÀ” che GUARISCE! Che mobilita la Forza Vitale a elaborare e a liberarsi dei veleni conflittuali, vere cause di tutte le malattie.
La medicina omeopatica rappresenta il "paradigma diagnostico – terapeutico”
più scrupoloso, rigoroso e ripetibile possibile, presente nel panorama medico – scientifico attuale, in quanto si basa sull’applicazione del principio di similitudine, unico metodo percorribile, per la “non linearità” e non uniformità dei fenomeni, piuttosto che su una improbabile uguaglianza di tipo cartesiano; come fin qui risulta per altri metodi diagnostici e terapeutici.
E’ evidente che i confini diagnostici e terapeutici si “allargano” incredibilmente, facendo dell’omeopata un terapeuta dalle enormi potenzialità, in grado di guarire vecchie e misconosciute patologie croniche che avevano nel “sintomo” superficiale grossolano corporeo la loro “punta dell’iceberg” e il tentativo di reazione guarigione!
“Non è nel virus che bisogna cercare, ma nella mente per scoprire
le origini della malattia cancerosa…
- P. Paschero
L’indicazione del rimedio costituzionale può cambiare nella vita?
“Secondo la mia esperienza, la maggior parte delle persone rimangono nel loro stato costituzionale per l’intera esistenza. In altri termini, la loro forza vitale risponderà allo stesso rimedio (simillimum) dalla nascita alla morte, escludendo però i periodi delle patologie acute. Esperienze traumatiche, sia fisiche che psichiche, possono far cambiare la forza vitale di un soggetto portandola ad una frequenza diversa, con la formazione di un nuovo strato, ma è più facile che causino un deterioramento funzionale all’interno dello stesso strato” (P.M. Bailey, Psicologia Omeopatica, ed Salus, 2006)
(Riflettere sulla narrazione del conflitto causato dal tradimento del collega al concorso di primario. Seminario del 18 2 24)
Corpo, mente, anima e ambiente si ammalano e guariscono sempre insieme: è possibile incamminarsi verso il tentativo di comprensione de “il senso della vita”, andando oltre alla singolarità individuale, verso i confini della conoscenza e la “spiritualità”, bene comune, amore per il prossimo inteso come “Tutto – Anima Universale”. La vita è un viaggio verso una sempre maggiore possibile complessità: dal “quanto” energetico all’atomo, alla cellula, all’organo, all’uomo, alla società, al pianeta, agli universi e a “quello che non sta nelle capacità di pensiero dell’essere umano”.
In ogni punto dell’Universo
c’è tutto l’Universo
In ogni punto del corpo
c’è tutto il corpo.
Senza capire il “Tutto”,
non si può curare una “Parte”!
Adele Alma Rodriguez, la “maestra”
“Che cosa bisogna curare?” Era la domanda che, instancabilmente, Almina (Alma Rodriguez) ci ripeteva durante le lezioni di omeopatia classica, alla scuola LUIMO a Napoli.
La “volontà”, cercava di farci capire.
Ma che intendeva per “volontà”?
L’indole spirituale, l’essenza che sporge appena, come la punta di un iceberg, dalla dinamica relazionale. Quando il vero essere, intimo, nascosto, si affaccia tremolante dalle tenebre della prigione della maschera razionale.
La “volontà” del bambino rancoroso, egocentrico, autistico, che non è mai definitiva- mente nato, privato dell’agognato amore materno incondizionato.
La “volontà”, frastornata dai mille lamenti delle sue incertezze, esiliata e profuga nel suo corpo. Imprigionata dalla ragnatela della paura, rabbia, desideri di vendetta, rancori, ansie. La “volontà” incoerente con la danza della vita, privata dell’orchestra delle melodie del- la natura.
La “volontà” inascoltata dello spirito saggio che guida la vita millenaria.
Il rimedio simillimum, il “non farmaco”, la chiave per aprire la porta verso l’universo dell’inconscio, per invitarci a capire : perché succede ?
Comprendere le cosiddette “malattie” come disagi della “volontà” di vivere, la loro “quintessenza - significato bio-logico” codificatosi, nel corso di miliardi di anni, negli archetipi epigenetici. Tentativi della “Madre Terra Cielo” di adeguarci all’Ambiente, per la sopravvivenza e la riprogrammazione - evoluzione.
Che cosa bisogna curare? La “volontà”, unica e inimitabile di ognuno...
Cara Alma, a ogni guarigione riemerge il tuo spirito saggio dentro di noi, nella “danza della vita”, dove ogni essere vivente si trasforma ed evolve nel Tutto, senza morire mai.
Note: Adele Alma Rodríguez (1931-2018) fondatrice della Libera Università Italiana Medicina Omeopatica (LUIMO), Napoli.
Con il nuovo approccio olistico diagnostico e terapeutico della psicobiologia embriologica possiamo realizzare una straordinaria “sinergia con potenziamento” tra la metodica scientifica strategica del “simillimum omeopatico” e quella della “Medicina Biologica - Scienza Umana Integrale”. Possiamo liberare l’essere umano da gravi e inguaribili conflitti, paure profonde che minano la libera circolazione e funzione della Forza Vitale.
Gli antichi affermavano che il “veleno è il rimedio dello stesso veleno”.
Ippocrate di Kos analizzò e sperimentò queste esperienze e metodologie (prime sperimentazioni omeopatiche), affermando che “ i simili curano i simili” : similia similibus curentur.
La Scienza Umana Integrale si pone l’obiettivo di curare l’uomo come “un Tutto”: l’individuo è da curare nella sua globalità e unicità, nel suo malessere esistenziale, non nel sintomo particolare, malattia od organo.
La storia biopatografica (personale e unica), c’indica l’origine e la causa conflittuale o traumatica della malattia, il perché e le circostanze in cui ha messo le sue “radici”. E’ lì che dobbiamo arrivare: alle radici del problema che possono essere molto indietro nel tempo, sino all’infanzia o addirittura all’epoca gestazionale della madre (disturbi da…)
Da queste considerazioni si evince l’importanza di un corretto inquadramento biotipico – costituzionale del bambino per liberarlo da eredità negative con un’appropriata terapia personalizzata informazionale.
Se correttamente osservato, già nel neonato lattante si possono intravedere i segni costituzionali – diatesici1010 di una possibile evolutività negativa.
Malattia come “ben attia” per la sopravvivenza
Ogni malattia è un “meccanismo - tentativo di riprogrammazione per la sopravvivenza”, una reazione - manifestazione unica, personalissima, variegata, variabile da persona a persona, che trae origine da un “disturbo centrale della volontà”, conflitto esistenziale, fonte primaria di una energia perversa che emerge nei vari organi ed apparati, secondo uno schema fisiopatologico che si è affinato nel corso di milioni di anni di evoluzione e che caratterizza la personalità di ogni individuo. In altre parole ognuno ha il suo modo esclusivo di ammalarsi, a secondo del suo “schema corporeo”, la sua Costante SPNEIO e Posturale Globale.
I primi sintomi che in ogni malattia si manifestano, sono di tipo emozionali “mentali”, espressione e conseguenza non semplicemente di una sommatoria di manifestazioni cliniche, ma piuttosto di uno “stato mentale”: un atteggiamento, cioè, emozionale – caratteriale, un modo di agire - reagire, di relazionarsi agli altri, di amare, di soffrire, di sognare, etc.
Il tutto caratterizza “quell’individuo”, un “trait d’union” di fondo che collega il “tutto” essere umano nelle sue manifestazioni intrinseche e tra esse ed il “Tutto” Ambiente.
Si configura una contaminazione – impregnazione continua (riprogrammazione biologica e posturale globale) che traduce e caratterizza l’essere umano come un “circuito biocibernetico aperto all’ambiente”, personalità unica, che lo rende diverso dal “resto del Mondo e dell’Universo”.
La “personalità unica” interagisce continuamente con l’ambiente – spiritualità, riprogrammandosi per riadattarsi alle varie esigenze, per permettere l’evoluzione del singolo in sintonia con l’evoluzione del Tutto.
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Il patrimonio genetico di ogni individuo conserva il codice segreto (DNA) della storia dell’universo sostenuto e proiettato dall’energia primordiale verso l’evoluzione del “Tutto”.
La medicina olistica biologica informazionale deve tenere presente la variabilità evolutiva e situazionale precipua di ogni essere umano per una corretta terapia che deve adeguarsi ai diversi momenti della persona, considerando sempre la sua strutturazione costituzionale e la conflittualità esistenziale che si porta dentro dall’infanzia.
Radici e falsa percezione
I conflitti e le “litiasi tossiche cerebrali” che stanno alla base delle patologie, possono trovare le loro “radici” (primum movens) già dalla vita intrauterina della paziente o , addirittura, dal concepimento.
Il neonato, infatti, spesso mostra, nelle sue manifestazioni fisiopatologiche, grande analogia con lo “stato mentale e fisico” vissuto e mostrato dalla madre durante la gravidanza.
Le radici delle malattie spesso si “nutrono” e trovano origine da vecchi conflitti ereditati dalla persona afflitta, presenti nel suo biotipo costituzionale (terreno, codice genetico) e che si slatentizzano in particolari situazioni emozionali che risvegliano la disinformazione - conflitto esistenziale.
La persona in tali situazioni reagisce come se la condizione conflittuale fosse ancora presente (falsa percezione, illusione) -> meccanismo dell’allergia!
La “malattia” si configura come uno “stato mentale – fisico” che si colloca in un “attrattore” energeticamente migliore possibile della Costante Biologica, in grado di affrontare la patologia in atto o in attesa del momento opportuno per l’appropriata reazione utile.
Il mentecorpo assume una determinata “diatesi reattiva - postura” per adattarsi e sopravvivere nell’ambiente e nelle situazioni particolari.
La terapia informazionale (ROUS) rappresenta la chiave per “aprire” la mente della paziente e metterla di fronte alla realtà.
Possiamo avere due eventualità:
- Situazione conflittuale reale. Per esempio una persona è costretta a convivere con la “suocera insopportabile”: in questo caso non possiamo sperare in una risoluzione completa ed immediata del conflitto, finché persiste. Possiamo solo aiutare la paziente a “gestire” la situazione.
- Situazione conflittuale irreale o che non esiste più (illusione, falsa percezione), comportamento non adeguato e sproporzionato alla situazione attuale. In questo caso il rimedio informazionale mira ad aiutare a rimuovere la convinzione sbagliata, a far “riaprire gli occhi” alla paziente, farle rendere conto che il pericolo – conflitto non esiste più e fargli riacquistare la sicurezza perduta, causa profonda del suo malessere.
L’AUTO OSSERVAZIONE: LA CHIAVE PER CAPIRSI
Ogni sintomo va studiato in relazione al Tutto: “in ogni sintomo c’è tutto il mentecorpo”.
In teoria potrebbe bastare un solo sintomo studiato ed analizzato in relazione a tutta la reattività SPNEIO per capire la giusta terapia informazionale personalizzata (ROUS):
- reazione alla temperatura
- preferenze ed avversione a cibi e bevande
- tipo di appetito
- sudorazione
- sonno e sogni
- sensazioni emozionali che si accompagnano ai sintomi
- modalità reattiva dei sintomi
Non bisogna curare la patologia, ma la paziente nella sua globalità, l’insieme dei suoi sintomi ed in particolare la sua rappresentazione teatrale che rivela il suo “stato mentale - emozionale”: la sua “vera malattia”.
Terapie mirate ai sintomi e alle manifestazioni patologiche locali danno scarsi risultati di guarigione. Al contrario se riusciamo a capire lo “stato mentale - personalità” ed identificare la similitudine del rimedio (simillimum) , possiamo curare le patologie più svariate e gravi.
La malattia è un “fenomeno generale”, non locale e va ricercata attraverso l’analisi della personalità attuale della paziente che si evince dalle sue azioni e reazioni, nel suo modo di pensare, di rapportarsi agli altri, nei giudizi che esprime nei confronti delle persone a lei vicino, nel suo comportarsi in generale, nelle sue modalità di esprimere i sintomi: in ogni sintomo ed in ogni modalità vi è sempre il “tutto”.
Aforisma 211 dell’Organon (H.): “Ciò è talmente vero che lo stato d’animo (del paziente) spesso è il fattore determinante nella scelta del rimedio”.
Il conflitto esistenziale spesso viene rimosso e nascosto nella coscienza profonda, dove alberga come una nube tossica indistinta e dimenticata, pronta ad essere evocata inconsciamente in determinate situazioni, riaffiorando in superficie con tutto il suo seguito angoscioso. Questo conflitto nascosto, indistinto e misconosciuto rappresenta la “radice” delle reazioni inappropriate ed esagerate che stanno ala base dell’atteggiamento patologico nevrotico.
I neonati possono riflettere nel corso della vita, le litiasi tossiche accumulate durante la vita fetale, in conseguenza di conflitti angosciosi e stati mentali in genere “molto intensi” vissuti della madre in gravidanza.
Anche lo stato d’animo vissuto dai genitori durante il concepimento può influenzare il patrimonio genetico e la futura personalità del futuro individuo (R. Sankaran) .
Paragonando i sintomi – malattie ai rami e alle foglie di un albero, possiamo affermare che essi si originano e si nutrono della linfa che trasporta le paure nascoste che albergano nelle sue radici.
Da ciò si evince l’importanza di una adeguata assistenza emozionale della gestante (corso olistico di assistenza alla nascita), per evitare che eventuali vicissitudini e stati conflittuali possano diventare “matasse” che imprigionano il feto procurandogli una precoce “armatura caratteriale nevrotica” che condizionerà per tutta la vita il neo individuo.
MECCANISMO D’AZIONE RIMEDIO OMEOPATICO SIMILLIMUM
Premessa di fisiopatologia energetica
Come dimostrato da grandi scienziati della medicina e della fisica quantistica (A. Einstein, L. Montagnier, E. Del Giudice, G. Preparata, V. Elia et al) l’acqua riesce a memorizzare informazioni quando sottoposta a un flusso energetico elettromagnetico, attraverso una particolare disposizione delle sue molecole di H2O (legami idrogeno) nei cosiddetti CLUSTERS (=raggruppamenti) INFORMAZIONALI. Ogni essere umano ha un personalissimo schema corporeo energetico metabolico Psico Neuro Endocrino Immunitaria Organico di vibrazioni cellulari, definito DOMINIO DI COERENZA ENERGETICA individuale. Tutte le cellule, molecole e DNA vibrano armonicamente in una determinata, specifica e personale “frequenza di oscillazione”, formando un’unica entità energetica bio fisico chimica “mente corpo” in relazione cosmica. Allorché le membrane e le molecole cellulari vibrano nello stesso livello di frequenza (dominio di coerenza), si realizza una fisiologica e armonica trasmissione delle informazioni tra tutti gli organi, con il conseguente BENESSERE globale.
Cluster: le molecole di acqua (H2O) possono disporsi sotto infinite reti informazionali
Quando, al contrario, alcune cellule (organi o tessuti) sono sottoposte a particolari “distress conflittuali” in conseguenza di traumi fisici o psichici, paure, lutti, vicissitudini, rancore, ferite emozionali … perdono la fisiologica oscillazione coerente con le altre cellule e diventano “aree patologiche”, distoniche, dissinergiche, disturbando e squilibrando l’intero organismo. Questo è il meccanismo patogenetico della maggior parte delle malattie, in particolare di quelle croniche e neoplastiche, dove il livello energetico generale si riduce notevolmente a causa della dissipazione entropica e dell’esaurimento energetico indotto dalle aree cellulari distoniche patologiche.
Il Rimedio Omeopatico Costituzionale Simillimum ha l’obiettivo di favorire la capacità introspettiva, la chiarezza mentale, una maggiore capacità obiettiva di giudizio e di ripresa della coerenza oscillatoria delle aree dissinergiche, aumentando il livello energetico globale e armonico dell’organismo. In tal modo si stimola la ripresa della sinergia funzionale fra tutte le cellule, tessuti e organi, riportando l’intero organismo nel suo Dominio di Coerenza Energetico Fisiologico e verso la possibile guarigione di ogni malattia.
MODALITÀ di ASSUNZIONE del ROUS
il rimedio costituzionale omeopatico simillimum va assunto lontano dai pasti, in un momento di relax (effettuando trainig autogeno respiratorio - MET), generalmente prima di dormire, a seconda dell’indicazione del medico omeopata curante.
Può essere assunto da tutti, neonati, anziani, in gravidanza, sia per prevenzione che per malattie in atto, per lunghi periodi, anche per tutta la vita, con l’obiettivo di apportare costantemente energia vitale di sostegno e come vera medicina preventiva.
I rimedi vanno conservato sempre in un luogo fresco, lontano da fonti elettromagnetiche (microonde) e di calore.
NOTA BENE: durante l’assunzione del rimedio bisogna autosservare le modificazioni nel tempo di tutte le eventuali malattie e sintomi, sia mentali, emozionale, generali e locali e comunicarle al medico, in modo da poter modificare l’indicazione e la correttezza diagnostica e la potenza bioelettromagnetica (dinamizzazione- diluizione del rimedio) .
La terapia omeopatica è possibile attuarla solo con una COSTANTE ALLEANZA MEDICO - PAZIENTE !
Necessario uscire dalla mentalità allopatica di CURARE UN SINTOMO PER “FARLO PASSARE!”
I sintomi, le malattie … sono momenti di GUARIGIONE … che possono essere addirittura aumentati dall’assunzione del rimedio.
Il ROUS NON SOPPRIME I SINTOMI , anzi li può provocare (aggravamento omeopatico iniziale) perché va a RIMUOVERE E STIMOLARE ALLA ESONERAZIONE DI VECCHIE TOSSINE accumulatesi per le REITERATE SOPPRESSIONI ALLOPATICHE precedenti (con antibiotici, antinfiammatori, cortisonici e antidepressivi) …
È INDISPENSABILE che durante la cura omeopatica, il paziente tenga informato il medico omeopata sull’andamento dei sintomi, soprattutto quelli mentali - emozionali.
L’omeopatia può essere sintomatica utilizzando vari rimedi / fitoterapici a bassa potenza in associazione (omotossicologia) per patologie occasionali e superficiali oppure può rivolgersi all’aspetto costituzionale/ personalità per terapie più profonde nelle malattie gravi e croniche. In tal caso si prescrivono rimedi UNITARI assolutamente personalizzati, a potenze progressivamente elevate, per favorire il riequilibrio PNEI e la fisiologica ridistribuzione energetica nel mentecorpo.
L’obiettivo dell’approfondimento e della diagnosi costituzionale è capire il conflitto esistenziale (biologico) che rappresenta la radice che nutre, condiziona e guida ogni sofferenza.
Per valutare l’efficacia della terapia omeopatica bisogna riflettere sull’andamento di tutti i propri sintomi (generali, locali ed emozionali): quelli che sono migliorati e quelli che sono rimasti invariati. Comunicarli periodicamente all’omeopata per permettergli di trovare un rimedio sempre più efficace, che guarisca ogni patologia.
Segreto guarigione
La vita è tutta qui,
nell’attimo,
se riusciamo a risuonare.
Quando si risveglia lo spirito
diventiamo tutt’uno cosmico.
Energia straordinaria!
Ma se ci chiediamo
che succederà, dopo,
non siamo veramente interessati a vivere .
In realtà la sofferenza interiore della mente – coscienza deve necessariamente trovare una “soluzione” per non perdere il contatto con la realtà, per non “impazzire”. Il “corpo” viene in suo aiuto prendendosi in carico le tossine e i conflitti per cercare di eliminarle ed elaborarle.
La “cura soppressiva” dei sintomi visibili non rappresenta la vera risoluzione del problema, ma bisogna indagare ai livelli superiori della coscienza umana, con un nuovo strumento diagnostico rappresentato dai nostri “sensi superiori” che ci metta in grado di effettuare la “semeiotica dell’animo umano” oltre che del corpo, in una dimensione che rende la medicina vera “arte globale della conoscenza”.
Ho un corpo per guarire! Guai non riuscire a “fare” le malattie … staremmo tutti nel manicomio!
Il “Tao” del simillimum
Il rimedio omeopatico (ROUS) rappresenta una sostanza terapeutica “ideale” capace di stimolare la guarigione di tutte e di ogni tipo di malattia, acuta o cronica. Ma è necessario che il medico omeopata riesca a entrare nei recessi dell’inconscio della paziente con il suo medesimo aiuto indispensabile per capire la sua storia biopatografica, l’eventuale presenza del conflitto esistenziale e la globalità dei sintomi attuali (psichici, emozionali, generali e organici). Solo con questa minuziosa e integrale strategia olistica potrà essere possibile individuare il ROUS (simillimum o similis).
Può esistere un rimedio simile (similis) sempre più simile man mano che riusciamo a comprendere le conflittualità e la costituzione della paziente e a entrare nel suo universo inconscio - personalità.
Probabilmente non riusciremo mai a individuare il simillimum ideale, ma è sempre possibile trovarne un similis sempre migliore.
Quando crediamo di aver scoperto i segreti e l’origine della vita e del cosmo, cioè il Tao, subito dopo ci accorgiamo che quella non era esattamente la verità. Scoperto il Tao, ci rendiamo subito conto che non si tratta del Tao. Il Tao è per definizione fuori dalla possibilità delle comprensioni delle facoltà intellettive umane. E così per un ragionamento analogico anche per l’ideale ROUS. Quando crediamo di aver individuato l’ideale simillimum ci accorgiamo che esso in realtà non lo è, poiché può esistere sempre un similis ancora più similis da avvicinarsi al “simillimum ideale”.
I rimedi sono individuati nella sperimentazione su persone sane (proving) a partire da sostanze di derivazione minerale, vegetale o secrezioni di esseri umani o animali, secondo il rigoroso metodo scientifico sperimentale introdotto da S.C.F. Hahnemann (1755–1843).
Finora sono stati sperimentate migliaia di sostanze e le materie mediche contano circa due mila e più rimedi potenzialmente utilizzabili (cfr materia medica di Clarke) . E nuove sostanze vengono continuamente testate e sperimentate dalle scuole omeopatiche in tutto il mondo. Potenzialmente tutte le sostanze minerali, vegetali e di derivazione animale, potrebbero essere rimedi omeopatici similis e simillimum.
Ipotizzabile che ogni essere umano abbia un suo similimum valido solo per lui, tra le infinite sostanze presenti sul pianeta terra.
Pillole di saggezza
- L'inconscio non accetta consigli e si rifiuta di credere che si possa morire.
- Le quantità di informazioni contenute nell'inconscio non riguardano solo ciò che ci è accaduto, ma anche ciò che sarebbe potuto accadere, ma non è accaduto.
- Fantasie, memorie ed emozioni possono essere in simbiosi o entrare in collisione.
- Rendi cosciente l'inconscio, oppure sarà lui a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino (Jung).
- E' inconscio tutto ciò che opera al di fuori della consapevolezza.
- Amate... perché il resto conta poco... per non dire niente.
- Non è tanto restare vivi, quanto restare umani... che è importante.
- Non essere quello che ti hanno fatto. Ricordati che non si vive per accontentare gli altri.
- Inciampare non è un male... affezionarsi alla pietra sì.
- Il piacere non è un dovere.
- Chi non può cambiare idea non può cambiare nulla.
- Esistono tre cose nella vita che se ne vanno e non ritornano... le parole, il tempo e le opportunità.
Giovanni Alvino
Seminario terzo. Il "ferro del mestiere" del vero terapeuta olistico. Parte prima.
Seminario 3 parte seconda. LA LEGGE BIOLOGICA DI GUARIGIONE.
03/03/2024